Ieri, lunedì 25 marzo 2013, l’Alta Corte di Hiroshima, Pres. Junko Ikadatsu ( 筏津 順子) ha dichiarato le elezioni per la Camera bassa dello scorso dicembre incostituzionali a causa della disparità tra la consistenza numerica degli elettori nei collegi Hiroshima 1 e Hiroshima 2, e quindi nulle.
La nullità tuttavia non è immediata, ma decorrerà dal 26 novembre. Questo il dispositivo della sentenza:
12年12月施行の衆院選広島1区・2区の選挙を無効とする。その効果は、13年11月26日の経過後に発生する。
Annulliamo le elezioni condotte nel dicembre 2012 nei collegi di Hiroshima 1 e Hiroshima 2. Gli effetti decorrono dal 26 novembre 2013.
Nel frattempo si può immaginare che vi saranno ricorsi e che insomma la cosa non finirà qui. Tralaltro, il collegio Hiroshima 1 è quello in cui è stato eletto l’attuale Ministro degli esteri, Fumio Kishida.
Si tratta della prima pronuncia che dichiara la nullità (seppure differita) del risultato elettorale. Delle 16 cause presentate per annullare i risultati delle elezioni di dicembre 2012, questa è la 8a pronuncia, e la 6a che dichiara l’incostituzionalità della situazione. Le altre, come avevamo già visto, avevano seguito la dottrina “incostituzionale ma valido” (?).
Interessante notare il background del giudice Ikadatsu: una donna, probabilmente verso la fine della sua carriera, con un passato prevalentemente in piccoli tribunali o tribunali di famiglia lontani dai gangli della politica e del potere.
Penso sia ora di riprendere in mano il Rasmusen e Ramseyer.
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