Videoregistrazione delle indagini, conservazione delle prove e poliziotti giapponesi

La Commissione di ricerca dell’Agenzia nazionale di polizia (NPA) ha presentato il 23 febbraio al presidente della Commissione sulla sicurezza pubblica Jin Matsubara la relazione conclusiva sugli interrogatori di polizia e sui metodi investigativi ( 捜査手法、取調べの高度化を図るための研究会 最終報告 pdf, 44 pagine).

La Commissione ha raccomandato di aumentare il grado di trasparenza delle indagini attraverso la registrazione audio e video degli interrogatori dei sospetti, ma non si è raggiunta una posizione conclusiva chiara sulla registrazione integrale.
Essa ha inoltre suggerito di apportare miglioramenti alla banca dati del DNA e ha esortato all’adozione di metodi investigativi più efficaci per raccogliere le prove.

Un paio di settimane dopo, tre notizie fresche fresche di stampa sulla polizia giapponese, sulla conservazione delle prove ed altro.

  1. Kiyoto Yamashita ( 山下 清人 ), 57 anni, era un poliziotto della stazione di Sennan addetto a verificare il tasso alcolemico di conducenti fermati per controlli. In un anno la stazione aveva registrato una performance strepitosa: era balzata dal trentesimo al settimo posto nella classifica delle azioni per guida in stato di ebbrezza.
    Secondo quanto riporta il Mainichi, ogni stazione di polizia ha degli obiettivi da rispettare per quanto riguarda il numero di azioni contro conducenti in stato di ebbrezza.
    La soluzione che si sospetta abbia seguito Yamashita era dunque semplice: beveva qualcosa lui, modificava la macchinetta per le rilevazioni, faceva soffiare i malcapitati e poi soffiava lui di nascosto, ed ecco il guidatore ubriaco.
    La polizia ha ricevuto in un paio di giorni 180 lamentele; il 7 marzo 200 poliziotti impegnati nei controlli sono stati convocati per un “ripasso” sulle procedure di controllo del tasso alcolemico.
  2. Qualcuno forse ricorda il primo capitolo di Law in Everyday Japan: Sex, Sumo, Suicides and Statutes, dove si racconta della boccia con gli spiccioli ritrovati dai fanciulli, tenuta presso i koban o le stazioni di polizia.
    Sumio Kudo è stato arrestato con l’accusa di aver sottratto ¥ 1.680.000 (circa 15mila euro) in contanti dalla sezione oggetti smarriti. Diceva di aver restituito le somme ai proprietari, e invece le intascava lui.
    Nota di colore: la refurtiva veniva poi investita al pachinko.
  3. Pare che un poliziotto della squadra investigazioni della stazione di Osaka/Fukushima (nessuna relazione con la provincia del Tohoku o la tristemente nota centrale nucleare: si tratta dell’omonimo quartiere di Osaka) incaricato di conservare le prove relative a una rapina con violenza sessuale avvenuta nel 2003 e ancora insoluta abbia in qualche modo perso o fatto scomparire un mozzicone di sigaretta trovato sulla scena del delitto. Prima di essere trasferito, per evitare che la cosa fosse scoperta, ha preso un altro mozzicone e lo ha messo al posto di quello mancante.
    Come si può facilmente immaginare, si tratta di reperti importanti per eventuali analisi del DNA. La polizia di Osaka sta investigando sul caso e probabilmente punirà il soggetto.

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