I giapponesi che fanno causa (IV)

Quarto appuntamento con le cause di un certo interesse discusse nei tribunali giapponesi.
La numerazione procede dalla puntata precedente.

9. La causa più grossa della storia

Il 14 novembre 2011 42 azionisti di Tepco avevano chiesto ai sindaci della società di avviare una causa contro circa 60 amministratori presenti e passati, affinché fosse accertata la loro responsabilità per colpa nella condotta tenuta in occasione della crisi nucleare.
Lunedì 16 gennaio i sindaci della società hanno dichiarato che non intendono presentare causa contro gli amministratori. Le motivazioni saranno rese note in questi giorni.

Gli azionisti si rivolgeranno dunque direttamente al Tribunale di Tokyo entro la fine di gennaio. La norma a fondamento del diritto degli azionisti ad agire in giudizio è l’art. 847 della Legge sulle società.
La somma richiesta come risarcimento del danno è di 5.500 miliardi di yen: si tratta della somma più alta finora richiesta in una causa civile in Giappone.
Gli azionisti hanno dichiarato che in caso di vittoria la somma sarà usata per aiutare le vittime dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima-1.

10. Chi fa causa ai controllori? Olympus

Passiamo all’altra società “calda” del momento: Olympus.

Oltre all’azione legale contro gli amministratori di cui abbiamo parlato qui, la società ha avviato un’azione legale contro i sindaci.
La commissione che indaga sui bilanci falsi ha ritenuto cinque sindaci responsabili di più di 8 miliardi di yen di perdite per non aver svolto adeguatamente il loro ruolo.
La somma richiesta ai convenuti è di 1 miliardo di yen.
Al contrario, la commissione ha ritenuto che KPMG Azsa e Ernst & Young ShinNihon, le due società di revisione contabile che hanno approvato i bilanci di Olympus nel periodo in questione, non siano responsabili in quanto abbiano lavorato secondo le procedure comuni e che fosse difficile per loro scovare il falso.

Oltre a queste, un azionista di Nara ha presentato azione legale contro 14 amministratori in carica e passati di Olympus per aver cercato di impedire che lo scandalo venisse scoperto, attraverso il licenziamento -maldestro- di Woodford. L’azionista aveva chiesto a novembre che i sindaci presentassero un’azione legale; nonostante una causa contro gli amministratori sia alla fine stata presentata, l’azionista ritiene che la richiesta non sia sufficiente in quanto non prende in considerazione il licenziamento di Woodford, e pertanto ha agito in prima persona. La domanda è di 1,34 miliardi di yen.

Questa voce è stata pubblicata in Danni e risarcimenti, Procedura civile e ADR e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a I giapponesi che fanno causa (IV)

  1. Pingback: I giapponesi che fanno causa (V) | il diritto c'è, ma non si vede

Lascia un commento